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al testo proposto da Giuliano Brenna
Brezza Marina
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La carne e' triste, ahime'! e ho letto tutti i libri. Fuggire! laggiu' fuggire! Io sento uccelli ebbri d'essere tra l'ignota schiuma e i cieli! Niente, ne' antichi giardini riflessi dagli occhi terra' questo cuore che gia' si bagna nel mare o notti! ne' il cerchio deserto della mia lampada sul vuoto foglio difeso dal suo candore ne' giovane donna che allatta il suo bambino. Io partiro'! Vascello che dondoli l'alberatura l'ancora sciogli per una natura straniera!
E crede una Noia, tradita da speranze crudeli ancora nell'ultimo addio dei fazzoletti! E gli alberi forse, richiamo dei temporali son quelli che un vento inclina sopra i naufragi sperduti, ne' antenne, ne' verdi isolotti... Ma ascolta, o mio cuore, il cuore dei marinai!
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